lunedì 4 aprile 2011

LETTERA APERTA




Alla Chiarissima Attenzione
..............................per il rispetto della Privacy
Al Presidente
.....................per il rispetto della Privacy
Al Consiglio direttivo
e allo Studio Legale


Oggetto: Ricorso al Tar, con richiesta di riconoscimento e ammissione all’Esame di Stato Ordine degli Architetti Junior /ing.junior sez. industria per i laureati magistrali in Disegno Industriale




Gentilissimo Presidente, Consiglio Direttivo.

Le scriviamo, cercando di descriverle la nostra attuale situazione e chiedendo una sua attenzione alla nostra causa.

A differenza degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, Ingegneri, Psicologi, Medici, Farmacisti, Veterinari, Agronomi, Chimici, Biologi, Commercialisti, Avvocati, Notai, Giornalisti, Geologi, Assistenti Sociali, e di tante altre professioni, noi laureati in Disegno Industriale presso le Facoltà di Architettura, viviamo una situazione estremamente disagevole: "diritti mancanti" e "totale assenza di un Ordine professionale a cui fare riferimento", quasi come se la nostra, sia considerata una Laurea di SERIE B. Questa è una polemica che va avanti da troppi anni, ed è il cruccio di tutti noi. Con ciò, non si vuol permettere di far svolgere la "Professione", ai Dottori delle classi "L4" delle Lauree in Disegno Industriale e "LM 12" delle Lauree Magistrali in Disegno Industriale.

Ogni forma di rivalsa e di considerazione è da escludersi verso gli altri provenienti da formazione parauniversitaria, privata e simili.

Pertanto chiediamo un pieno riconoscimento all’ammissione all’ Esame di Stato per l’iscrizione all’ Ordine/Albo degli Architetti Junior o Ingegneri Junior Sezione industria, che miri alla TUTELA LEGALE e al RICONOSCIMENTO DEI NOSTRI DIRITTI, mantenendo e rispettando la nostra "identità professionale di dr. in Disegno Industriale :
1) Potendo FIRMARE e TIMBRARE ufficialmente un progetto;
2) Garantendo la nostra TUTELA e DIGNITÀ PROFESSIONALE, affichè si definiscano ufficialmente le nostre COMPETENZE;
3) Essendo RICONOSCIUTI in ambito PUBBLICO-ISTITUZIONALE;
4) Avendo un'ASSICURAZIONE o una propria CASSA PREVIDENZIALE che ci eviti l'obbligo di versare all'INPS una percentuale di tassazione pari al 24,75% che diventerà 26% nel 2009 e 27% nel 2010.
5) LOTTANDO CONTRO UN SISTEMA BASATO SULLO SFRUTTAMENTO CONTINUATO ATTRAVERSO "STAGE NON RETRUIBITI"; causato, anche in questo caso, dalla completa assenza di norme e tutele;
6) RIVEDENDO la questione delle EQUIPOLLENZE del nostro titolo di studio ai fini della PARTECIPAZIONE AI PUBBLICI CONCORSI (ATTUALMENTE CON LE NOSTRE LAUREE SIAMO IMPOSSIBILITATI NEL PARTECIPARNE) e il NUMERO DELLE CLASSI DI CONCORSO ALLE QUALI SI PUÒ AVERE ACCESSO AI FINI DELL'INSEGNAMENTO (Laurea in Architettura: 30 classi di concorso; Diploma Accademico, Accademia di Belle Arti: 31 classi di concorso; Diploma Accademico, Istituto Superiore per le Industrie Artistiche (ISIA): 31 classi di concorso; LAUREA IN DISEGNO INDUSTRIALE: SOLO 4 CLASSI DI CONCORSO).

L'Ordine degli architetti - che a seguito di una recente riforma raccoglie anche i pianificatori (urbanisti, laureati in Pianificazione Territoriale, Urbanistica e Ambientale), i paesaggisti e i conservatori (laureati in Conservazione dei Beni Storico-Architettonici) - è il supremo organo di “tutela professionale”, denominato per esteso: l'Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori. All'interno dell'ordine vi sono, appunto, diverse classi e categorie, a seconda della specifica abilitazione.

Noi, SIAMO L'UNICA E ULTIMA COSTOLA DELLE FACOLTÀ DI ARCHITETTURA A "NON ESSERE INCLUSI" NELL'ORDINE PROFESSIONALE E, PERTANTO, SIAMO GLI UNICI DISAGIATI.

Sono trascorsi più quindici anni, da quando, nel 1994, Tomás Maldonado, Francesco Trabucco, Medardo Chiapponi, Giovanni Anceschi e Ezio Manzini, sono stati membri del comitato promotore del primo Corso di Laurea in Disegno Industriale, al Politecnico di Milano. Oggi, nel 2011, gli Atenei, e relative facoltà di Architettura, con i vari corsi di laurea triennale e specialistica in Disegno Industriale hanno raggiunto percorsi didattici di eccellenza, ma le problematiche sopra elencate rimangono ancora irrisolte.


Dal “Manifesto degli studi Università degli studi di Roma - La Sapienza - Decreti sulle Classi, Art. 3, comma 7”

Il Laureato Magistrale in Design di Prodotto potrà svolgere attività professionali in diversi ambiti, quali la libera professione, le istituzioni e gli enti pubblici e privati, gli studi e le società di progettazione, le imprese e le aziende che operano nel campo del disegno industriale.
In particolare il Laureato potrà esercitare le proprie competenze a supporto della competitività delle imprese ricoprendo ruoli che richiedono competenze progettuali, manageriali e di gestione dei processi di sviluppo e messa in produzione dei prodotti industriali.
I Laureati potranno operare direttamente e collaborare alla produzione nei settori industriali del prodotto includendo tutti i settori relativi ai beni di consumo, durevoli e strumentali che rappresentano ambiti di vocazione dell'economia nazionale anche con competenze specifiche quali quelle della progettazione ecocompatibile.
I principali sbocchi occupazionali sono la libera professione, gli studi e le società di progettazione, le imprese e le aziende che operano all'interno dei molteplici ambiti merceologici manifatturieri.
Tali attività sono assimilate, secondo la “Classificazione analitica per categorie di professioni” dell’Istat, come: Ingegneri industriali e gestionali; Specialisti della gestione e del controllo nelle imprese private; Specialisti nei rapporti con il mercato.
Decreto 22 ottobre 2004, n.270 - Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 12 novembre 2004 n.266 Modifiche al regolamento recante norme concernenti l'autonomia didattica degli atenei, approvato con decreto del Ministro dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica 3 novembre 1999, n. 509.

Classi di corsi di studio
1. I corsi di studio dello stesso livello, comunque denominati dagli atenei, aventi gli stessi obiettivi formativi qualificanti e le conseguenti attività formative indispensabili di cui all'articolo 10, comma 1, sono raggruppati in classi di appartenenza, nel seguito denominate classi.

2. Le classi sono individuate da uno o più decreti ministeriali. Modifiche o istituzioni di singole classi possono essere adottate, anche su proposta delle università, con decreto del Ministro, sentito il CUN, unitamente alle connesse disposizioni in materia di obiettivi formativi qualificanti e di conseguenti attività formative.

3. I titoli conseguiti al termine dei corsi di studio dello stesso livello, appartenenti alla stessa classe, hanno identico valore legale, e sono corredati dal supplemento al diploma di cui all'articolo 11, comma 8.

4. In deroga alla disposizione di cui al comma 3, con decreto del Ministro, sentito il CUN, di concerto con il Ministro della funzione pubblica, possono essere dichiarate ai soli fini dell'accesso a specifiche posizioni funzionali del pubblico impiego, le equipollenze fra titoli accademici dello stesso livello afferenti a più classi.

Il dottore magistrale in design (Lm 12 ex LM 103/S) deve poter fare l'esame di stato per iscriversi all'albo degli ingegneri
Come tutti i laureati magistrali in design sapranno, la nostra laurea non ci permette di iscriverci ad albi se non all'albo dei periti industriali laureati, (sezione dei tessuti), che di fatto è un albo di sezione B in quanto raggruppa solo diplomati e laureati triennali e non lauerati magistrali. La nostra è una laurea assimilata a quella di un ingegnere industriale o gestionale di tipo magistrale che si iscrive nella sezione A del proprio albo. Ora vista l'impossibilità di costituire un albo specifico per il nostro titolo di studio Vi chiediamo di riconoscerci l'equipollenza e sostenerci con un ricorso giudiziario attuo a decretare una sentenza che riavvii la nostra categoria professionale.

I nostri esami sono tutti ICAR e ING-IND e ING-INF, che sul tabellario ministeriale MIUR sono ascritti alla sezione lauree di Ingegneria Civile e Architettura (non esiste la sezione disegno industriale), quindi di fatto la nostra laurea è una specializzazione delle lauree di Ingegneria Civile- Gesionale /Architettura.
Come da pubblicazione :
http://legxv.camera.it/CARTELLECOMUNI/LEG14/RAPPORTOATTIVITACOMMISSIONI/TESTI/07/07_CAP08_SCH01.HTM , sito istituzionale della Camera dei Deputati, Capitolo Ordinamento didattici universitari, descrivendo le modifiche riportate alle classi della lauree e lauree magistrali: la classe L 4 ha la nomenclatura specifica di “ Disciplina dell’architettura, dell’ingegneria civile e del disegno industriale” …modificata in tre classi: L 4 - Disegno industriale, L 17 - Scienze dell’architettura e L 23 - Scienze e tecniche dell’edilizia.

Il laureato in Ingegneria Edile o in Architettura può iscriversi indifferentemente all'albo degli ingegneri o all'albo degli architetti, non importa se ha studiato alla facoltà di architettura o di ingegneria. Pertanto visto che un laureato Architetto si può iscrivere all'albo degli ingegneri chiediamo anche noi figli di un corso parallelo, l’iscrizione all’albo professionale o come "ingegneri gestionali" chiedendo al MIUR di riconoscerci l'equipollenza, e visti i numerosi solleciti, intervenire con ricorso giudiziario nelle opportune sedi.

Di fatto si è architetti se si fa l'esame di stato di architetto e non importa se il titolo per fare l'esame di stato è di architetto dei giardini, paesaggista, del restauro o strutturale, idem per l'ingegnere si diventa ingegnere se si fa l'esame di stato da ingegnere non importa se si accede all'esame con la laurea di architetto.
Come da pubblicazione Prot. n° 58168 Del 22/07/2010 pubblicata solo recentemente sul sito Personale Civile (www.persociv.difesa.it) , note ministeriali del Ministero della Difesa con oggetto: Accordo in materia di “Alta Formazione” ai sensi della L. 448/2001, art. 19 comma 14. in cui a pag.3 recita : “per quanta concerne Le Lauree Magistrali – ai titoli di studio previsti dal Nuovo Ordinamento universitario corrispondenti - in base alla tabella di equiparazione di cui al Decreta Interministeriale 5 maggio 2004 e ai vecchi titoli di studio previsti per i profili professionali di cui al DPR n. 1219184, nonché ai corsi di Laurea triennali che abbiano specifica attinenza con le Lauree Magistrali, viene equiparata la laurea in disegno industriale (Design Lm 12 ) alla classe di laurea in architettura e ingegneria edile. Tale tabella richiama infine due decreti leggi ovvero il DD.MM del 05 maggio 2004 e 16 rnarzo2007.

Il suddetto provvedimento a tutt’oggi convenzionalmente adottato in ambito militare aprirebbe scenari imminenti ovvero:
• attribuzione del titolo di Architetto o Ingegnere senza incorrere in falso ideologico
Ma nonostante la suddetta circolare è presente la principale limitazione ovvero che negli stessi Bandi di Concorso pur riconoscendo l’equipollenza, si chiede la matricola e la data di superamento dell’esame di Abilitazione nella relativa classe di laurea, cosa a tutt’oggi ancora negata.

Le chiediamo pertanto, Sig. Presidente e Consiglio Direttivo, di sostenere la nostra causa , come intervenire , in quali sedi giudiziarie e l’eventuale carico di oneri richiesto , in modo che sia riconosciuto il nostro diritto di esercizio alla libera professione previo superamento dell’Esame di Stato.


Circ. 58168, Ministero della Difesa, G.U 16/07/2010


Fiduciosi di un Vostro cortese interessamento, attendendo un fattivo riscontro , salutiamo distintamente



In Rappresentanza


I LAUREATI IN DISEGNO INDUSTRIALE